Il Maestro Chevrier al MART di Trento e Rovereto

Percorsi riscoperti dell’Arte italiana


Cover Percorsi riscoperti dell'arte italiana Composizione 1953

La ricca raccolta di opere della VAF-Stiftung è nata grazie alla passione per l’arte italiana del collezionista tedesco Volker W. Feierabend, che negli anni ha acquisito importanti capolavori del novecento.

Una selezione molto articolata e originale di opere provenienti da questa collezione è al centro della mostra “Percorsi riscoperti dell’arte italiana nella VAF-Stiftung 1947 – 2010”, a cura di Gabriella Belli e Daniela Ferrari, in programma al Mart di Rovereto dal 2 luglio al 30 ottobre 2011.
La mostra si divide in due percorsi distinti: il primo ha come tema predominante la riscoperta di quegli artisti che dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta sono stati protagonisti di un ricco percorso espositivo e creativo, ma che sono stati in parte dimenticati dalla critica militante. Con questa mostra si vuole documentare la storia dell’arte italiana dal secondo dopoguerra, ponendo attenzione innanzitutto ai molti gruppi formatisi in quegli anni. Si tratta di esperienze come quella del “Gruppo nucleare”, del quale hanno fatto parte tra gli altri Franco Bemporad, Enrico Baj, Roberto Crippa, Gianni Dova e Piero Manzoni, presente in mostra con un “Senza titolo” del 1957. Oppure di “Tempo 3” (Arnaldo Esposto, Gianni Stirone, Riccardo Guarneri, Attilio Carreri) di “Sperimentale p.” (Francesco Guerrieri, Lia Drei).
Particolarmente importante la sezione che documenta tendenze artistiche come il Razionalismo concreto, il Costruttivismo e l’Informale.

1953_Composizione

E’ proprio in questa sezione (Il razionalismo concreto e il costruttivismo) che si colloca l’Opera del Maestro Ferdinando Chevrier “Composizione del 1953 ”.La ricchezza e la completezza di questa parte della mostra testimoniano come molti siano gli artisti italiani che hanno proseguito lungo la via dell’astrazione affermatasi in Italia durante gli anni Trenta; e, per converso, di come altrettanto nutrito fosse il gruppo di artisti che reagirono al rigore dell’astrazione per seguire un’espressività comunque non figurativa ma legata all’energia e alla libertà del gesto.Il secondo percorso della mostra è dedicato agli artisti più giovani della collezione, esposti in dialogo con la generazione attiva negli anni Ottanta (Stefano Di Stasio, Carlo Maria Mariani, Aldo Mondino). I nomi sono stati selezionati dai curatori del Mart con lo stesso Volker W. Feierabend. Si tratta di preferenze maturate dal collezionista nel corso delle lunghe fasi di ricerca, selezione e progettazione delle edizioni del Premio Agenore Fabbri.