Ferdinando Chevrier alla Triennale di Milano nella mostra “E subito riprende il viaggio”

Allegria di naufragi
Giuseppe Ungaretti

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.



Sono le parole di Giuseppe Ungaretti ad accompagnare il Museo MA*GA, dopo l’incendio del 14 febbraio 2013, nel viaggio verso la rinascita. È stato scelto, infatti, il verso iniziale della lirica “Allegria del naufragio” “E subito riprende… il viaggio” per dare il titolo alla grande mostra che porta i capolavori della collezione del museo gallaratese nelle prestigiose sale della Triennale di Milano.


Il Museo MA*GA il 14 febbraio 2013 è stato colpito da un incendio che ha ferito gravemente l’edificio museale determinandone la chiusura temporanea. I lavori di bonifica degli spazi espositivi, il ripristino degli impianti e dell’intera struttura rendono inaccessibile il Museo e la visione della sua collezione al pubblico. Tutte le opere della collezione sono state salvate dall’incendio e trasferite in depositi temporanei. Ora grazie alla sensibilità e all’aiuto di altre istituzioni culturali che hanno immediatamente sostenuto il proposito del MA*GA di non fermare le proprie attività, il patrimonio della collezione parte in trasferta verso sedi espositive prestigiose.

1952_Pittura_n_5E subito riprende il viaggio…” Opere dalle collezioni del MA*GA dopo l’incendio è un unico progetto declinato in due mostre differenti ospitate alla Triennale di Milano e successivamente a Villa Reale di Monza.

La mostra ospitata dalla Triennale di Milano comprende oltre cento opere tra le più significative dagli anni cinquanta del novecento ai giorni nostri delle collezioni del MA*GA, secondo un percorso cronologico e tematico che si snoda attraverso diverse sezioni volte a evidenziare le principali trasformazioni e sperimentazioni dei linguaggi artistici nella storia dell’arte italiana.

Il cuore della mostra illustra l’atto di nascita del Museo attraverso lo storico Premio Nazionale Arte Visiva Città di Gallarate e apre il percorso espositivo documentando il dibattito tra astrazione e figurazione nell’arte italiana degli anni cinquanta. Qui sono raccolte le opere di Carlo Carrà, Gino Severini, Renato Birolli, Giuseppe Migneco, Emilio Vedova, Mario Sironi, Atanasio Soldati.

Seguono poi le altre sezioni che, mentre rendono conto degli sviluppi dei linguaggi artistici della seconda metà del novecento, raccontano delle storiche mostre e della politica culturale del Museo e del Premio stesso: si snodano così le stanze dedicate al MAC (Movimento Arte Concreta) con le opere di Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati,Ferdinando Chevrier; alla riflessione sul tema dello spazio con le opere di, tra gli altri, Lucio Fontana e Agostino Bonalumi; al periodo concettuale e alla poesia visiva con le opere di Nanni Balestrini e Emilio Villa; alla riflessione sulla pittura astratta e “non oggettiva” con le opere di Claudio Olivieri e Giorgio Griffa; fino alla stretta contemporaneità, evidenziando, attraverso questo nucleo di opere (tra gli artisti di recente acquisizione Alice Cattaneo, Luigi Presicce, Adrian Paci) il ruolo attivo nella produzione artistica contemporanea del Museo MA*GA, capace di supportare la ricerca dei giovani e la produzione di lavori, anche site specific, progettati in occasione di mostre, workshop, premi nazionali e internazionali.